Circolare n.4
CIRCOLARE N.4
data 11/11/2007

Oggetto: I Intermicronazionale comunista contro il terrorismo individuale

Accomunare Brigatisti e Comunisti è molto comodo. Associare gli assassini compiuti dai Brigatisti e le Rivoluzioni Proletarie è molto, molto comodo. I nemici del socialismo non aspettano altro che un’occasione simile per sputtanare i Compagni. Gettare fango sul rosso stendardo è veramente facile, quando si propongono situazioni simili. Fango a palate sui sindacati, sui partiti e sui compagni. Ma le pale non sono proletarie, sono pale targate, con tutta probabilità, C.I.A. , Mossad o anche P2. Le BR (nome derivato dalla falsa antitesi con le Brigate Nere della R.S.I. e dal nome di un gruppo della Resistenza Milanese Brigata Rossa, al singolare) come i Gruppi d’Azione Partigiana sono nati dare pretesti contro la sinistra e gli anti-fascisti. Ringraziano i demagoghi.

Accantoniamo per un secondo la possibilità che siano opera ben congeniata di qualche servizio segreto. Anche se fosse, i comunisti, degni di questo nome s’intende, si oppongono a questo genere di ‘lotta’. Ai fini Rivoluzionari un assassinio isolato non è utile, specie se si colpiscono le foglie piuttosto che le radici. Il Caso Moro fu l’unico ad essere veramente ‘strategico’, anche se poi non lo fu veramente dato che, volendo fare una lista, non sarebbe certo risultato in cima. Le Brigate Rosse sono contro-rivoluzionare sotto quest’aspetto, ignorando totalmente i mandanti. La Rivoluzione non si fa uno ad uno.

Il terrorismo arriva puntuale ogni volta che le masse vogliono più giustizia sociale, più benessere, più libertà, più democrazia (cfr. Autunno caldo). Segno evidente che c'è una precisa mente occulta, che non vuole che tutto ciò si realizzi. Il ‘Piano di rinascita democratica’ e dello ‘Schema R’ della P2 di Gelli, Craxi e Berlusconi, dimostra chiaramente che il terrorismo viene da destra, è manovrato dalla destra ed è funzionale alla destra. Il fatto che la manovalanza si dichiari di ‘sinistra’ non implica che lo sia.

Il giornalista Mino Pecorelli pubblicò un articolo intitolato "Vergogna, buffoni!", sostenendo che il generale Dalla Chiesa fosse andato da Andreotti dicendogli di conoscere il luogo di prigionia di Moro, non ottenendo il via libera per il blitz a causa della contrarietà di una certa "loggia di Cristo in paradiso". L'allusione alla P2, i cui affiliati controllavano i punti chiave dello Stato, fu chiara. Il 20 marzo 1979 Pecorelli venne ucciso a colpi d'arma da fuoco. Nel 1992 il pentito di mafia Tommaso Buscetta rivela che l'uccisione fu eseguita dalla mafia - con la manovalanza romana della banda della Magliana - per "fare un favore ad Andreotti", preoccupato per certe informazioni sul caso Moro.

La C.I.A. e il Mossad, probabilmente, hanno creato dal nulla le Brigate Rosse, mettendo insieme qualche disgraziato corrotto da un tozzo di pane. Non sarebbe una novità per i Servizi Segreti statunitensi e israeliani fare queste ‘magate’. L'organizzazione brigatista è nata ‘decapitata’, dato che era formata da cerebrolesi, per cui fu una facile operazione infiltrare da parte dei servizi segreti statunitensi ed israeliani. I quali, ovviamente, si adoperarono per insinuare tra i brigatisti quegli agenti più capaci di diventare in breve tempo dirigenti e prendere in mano le redini dell'organizzazione, per poi compiere quei passaggi e quelle azioni che hanno fatto la storia del nostro Paese, e mi riferisco anche e soprattutto al sequestro e all'omicidio di Moro. Il quale, vale la pena ricordarlo, era un'eminente personalità politica italiana, segretario nazionale del partito di maggioranza relativa, ma soprattutto era una figura alquanto scomoda ed ingombrante, sia all'interno della stessa DC, dove era osteggiato da varie correnti (si pensi ai dorotei e agli andreottiani), sia all'estero, soprattutto era inviso agli Stati Uniti, a causa della sua propensione al "compromesso storico" con il Partito Comunista, e allo Stato d'Israele, in virtù del suo aperto orientamento filo-arabo.

Non mi sembra necessario ribadire ancora che Comunismo e Comunisti non hanno nulla a che fare con le azioni delle Brigate ‘Rosse’.

Il Segretario del PMLUC
Kovski21
Unione Comunista
 
La musica che si sente in sottofondo è "LA GUARDIA ROSSA", l'inno nazionale di Unione Comunista
 
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